Varese | 6 Novembre 2024

Il Segretario di Stato della Santa Sede in visita al Sacro Monte di Varese

Domenica il cardinale Pietro Parolin ha celebrato la messa nel santuario in ricordo della visita di San Giovanni Paolo II avvenuta quarant’anni fa

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Domenica 3 novembre il Sacro Monte di Varese ha accolto il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, in una visita organizzata per ricordare i quarant’anni da quella, storica, di San Giovanni Paolo II.

Era il 2 novembre del 1984 quando Papa Wojtyla percorse il Viale delle Cappelle in quella che fu la prima tappa della sua visita pastorale tra Lombardia e Piemonte in occasione dei quattrocento anni dalla morte di San Carlo Borromeo.

Il cardinale Parolin, tra i più stretti collaboratori di Papa Francesco, è stato accolto alla prima cappella del Sacro Monte dalle autorità della città e del territorio, tra cui il sindaco di Varese Davide Galimberti e il prefetto Salvatore Pasquariello, oltre che da un migliaio di fedeli. Con loro anche monsignor Giuseppe Vegezzi, vescovo ausiliare di Milano (e vicario episcopale per la zona di Varese fino allo scorso anno) e l’arciprete del Sacro Monte monsignor Eros Monti.

Tutti insieme, recitando il rosario, sono poi saliti a piedi lungo la Via Sacra, ripercorrendo il tragitto percorso anche dal pontefice polacco, per raggiungere il santuario dove è stata celebrata la messa.

Nell’omelia – riporta il sito ufficiale della Diocesi di Milano – il porporato ha ricordato proprio la salita del Pontefice lungo il viale delle Cappelle: «Probabilmente ci sono fra di noi persone che erano presenti in quella stupenda giornata. Oggi, con uguale commozione, abbiamo ripercorso lo stesso cammino compiuto da un Papa Santo e impregnato altresì della fede e della devozione di quanti, lungo i secoli, sono venuti quassù per onorare la Santissima Vergine, madre di Dio e madre nostra, e lo abbiamo fatto pregando il rosario. La celebrazione di oggi, già ce lo ricordava l’arciprete all’inizio della celebrazione, non è soltanto la commemorazione di un avvenimento di particolare rilevanza, che qualcuno ha perfino definito storico, ma è soprattutto un simbolo, un’immagine, una raffigurazione della nostra vita cristiana».

Un passaggio è stato dedicato anche a san Carlo Borromeo, con alcune citazioni dello stesso Giovanni Paolo II: «Fu un grande pastore della Chiesa, prima di tutto perché egli stesso seguì Cristo, buon pastore. Lo seguì con costanza, ascoltando le sue parole e attuandoli in modo eroico. Il Vangelo divenne per lui la vera parola di vita, plasmandone i pensieri e il cuore, le decisioni e il comportamento».

«Ma non possiamo ignorare – ha concluso il Cardinale – anche quello che insegna la parabola dell’invito a nozze che abbiamo ascoltato. Lo commento con le parole di sant’Ambrogio: gli invitati si scusano mentre il regno non è chiuso per nessuno, eccetto per colui che si auto-esclude con la sua parola. Nella sua clemenza il Signore invita tutti, ma è la nostra vigliaccheria o il nostro smarrimento che ci tiene fuori. Purtroppo ci si può auto-escludere, e ci sono mille pretesti per farlo che sembrano più plausibili. Domandiamo a Maria che questo non accada per nessuno di noi. Affidiamoci a lei perché non c’è nessuno che meglio di lei possa condurci per questo cammino fino a Cristo. A lei, che in questo luogo è da sempre amata e pregata, ci rivolgiamo ora con alcune delle parole usate da papa Giovanni Paolo II, 40 anni fa, riprendendo le espressioni di un altro grande santo di questa terra, san Paolo VI, che per ben 12 volte si fece pellegrino in questo santuario per esprimere alla Santissima Vergine il suo amore filiale: “O Maria, Madre di Dio e Nostra, insegna a noi l’amore. L’amore, chiediamo Maria, l’amore a Cristo, l’amore unico, l’amore sommo, l’amore totale, l’amore dono, l’amore sacrificio per i fratelli. Aiutaci ad amare così, e così sia”».

Nel suo saluto, l’arciprete della parrocchia di Santa Maria del Monte, monsignor Monti, ha chiesto al Segretario di Stato di aiutare i fedeli «a fare memoria del cammino e della testimonianza di santità di un Papa straordinario, di un Santo, per poter attingere da momenti come questo uno sguardo rinnovato, capace di guardare avanti, al futuro, per poterci incamminare insieme e con passo deciso verso le mete di speranza che il nuovo Anno giubilare si appresta, ormai a breve, a dischiuderci». (foto da www.chiesadimilano.it)

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