Lombardia | 15 Ottobre 2024

In due anni 75 controlli di Arpa Lombardia nei cantieri di Varesotto e Comasco

Aperti 26 procedimenti penali o amministrativi, mentre in altre occasioni è stato rilevato amianto o è stato necessario bonificare. Cosa avviene più spesso in aree industriali o private

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Settantacinque sopralluoghi e centootto campioni prelevati. Questi, in sintesi, i numeri dei controlli eseguiti nei cantieri, dal 2022, dai tecnici del dipartimento di Como e Varese di Arpa Lombardia.

I controlli effettuati nei territori delle due province hanno consentito di indirizzare i materiali esaminanti a una diversa destinazione rispetto a quella prevista dal produttore (9 casi), di smaltire il materiale con un’altra classificazione, soprattutto a causa della presenza di amianto (8 casi), o di effettuare le procedure di bonifica di alcuni terreni contaminati (7 casi). Infine, sono state coinvolte anche le autorità competenti e l’autorità giudiziaria che hanno aperto procedimenti amministrativi o penali (26 casi).

Tra i compiti di Arpa Lombardia, nell’ambito delle verifiche sul materiale escavato, c’è anche il controllo a campione della matrice terrigena volto a evidenziare i contesti di contaminazione antropica o di origine naturale, in ottemperanza a quanto stabilito dalla normativa (DPR 120/2017).

I dati relativi ai controlli eseguiti dal dipartimento di Como e Varese sono rappresentativi del contesto generale del territorio, soprattutto nell’ambito delle terre e rocce da scavo. Da un lato è la natura stessa che in contesti particolari crea condizioni anomale che possono influire sulla salute umana e che comportano il superamento dei limiti di riferimento stabiliti dalle norme ambientali vigenti. Dall’altro, quando la condotta umana non è rispettosa dell’ambiente che ci circonda, possono esserci conseguenze anche sulle terre e rocce. Le potenziali contaminazioni sono, nella maggior parte dei casi, evidenziabili solo attraverso accertamenti analitici di laboratorio.

A seconda dei contesti, l’Agenzia, oltre a raccogliere campioni per effettuare le opportune indagini analitiche, mette in atto tutte le prescrizioni per il contenimento dell’inquinamento (messa in sicurezza di emergenza o bonifica) e segnala eventuali illeciti penali alle autorità competenti.

Generalmente, le aree di origine industriale e artigianale presentano contaminazioni dei terreni dovuti a comportamenti illeciti (interramento di rifiuti, sversamento di sostanze tossiche, combustione di materiali e la realizzazione di scarichi abusivi). Le aree private, invece, sono soggette alla contaminazione dovuta a prassi consolidate, ma dannose per l’ambiente. L’utilizzo decennale di prodotti per la coltivazione di viti, per esempio, può determinare un eccesso di sali di rame nel terreno, così come l’utilizzo continuativo di erbicidi. Persino l’utilizzo delle ceneri del camino o della stufa per concimare i terreni, se effettuato in maniera sistematica, può portare a un inquinamento legato agli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA). In altri casi l’Arpa, nell’ambito di controlli svolti in contesti residenziali, ha riscontrato contaminazioni dei terreni dovute a perdite di gasolio da serbatoi interrati.

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